AGRICOLTURA, DE LUCA ALLO SBANDO

Gradirei che il presidente della Regione Campania (nonchè assessore all’agricoltura?) cancellasse dal suo vocabolario da oggi fino all’ultimo dei suoi giorni di mandato le parole ‘giovani’, ‘agricoltura’ e ‘lavoro’. Ci ha propinato mesi di filippiche contro il presunto precariato dei navigator quando da anni i giovani agricoltori vivono il dramma di non poter investire nella propria terra a causa di una gestione scellerata dei fondi comunitari.

Al contrario di altre regioni italiane che sono al passo con le richieste dell’Unione Europea, i nostri agricoltori restano in balia di una organizzazione approssimativa e superficiale delle procedure di finanziamento che non lascia speranze al settore.

Pur di alimentare illusoriamente (e propagandisticamente) le aspettative di migliaia di aziende, la giunta regionale ha allungato i termini di presentazione dei progetti di finanziamento a tal punto da perdere il controllo delle istruttorie. Senza i fondi necessari la maggior parte dei richiedenti resterà fuori dagli aiuti nonostante avesse già iniziato ad investire con mezzi propri e nonostante frequenti esposizioni finanziarie.

Al netto di sicuri ricorsi che si rincorreranno al momento della pubblicazione delle graduatorie definitive c’è il serio pericolo di non raggiungere i tetti di spesa previsti da Bruxelles entro il 31 dicembre 2019. Forse ci salverà una proroga, forse ci salverà la magistratura, ma spero vivamente che da questo governatore e da questo governo regionale ci salveranno i cittadini tra qualche mese.