La legge appena approvata sulle piccole produzioni agricole trova il nostro favore nel merito. Ogni iniziativa volta a semplificare la vita delle nostre comunità rurali, specialmente nelle aree interne, per cercare di rianimarle in qualche modo, è ben accetta.
Testo del provvedimento
Quando un provvedimento è giusto e utile per i nostri cittadini non abbiamo problemi a sostenerlo, senza ideologismi o posizioni preconcette.
In particolare il tema dell’agricoltura contadina di cui questa legge rappresenta un tassello, riguarda la sovranità alimentare, la cura degli spazi verdi, la lotta agli sprechi e alla tutela della salute salute.
Il tema va al di là del concetto di attività economica, con una funzione sociale di tutela e custodia della terra come bene comune dell’umanità, di tradizioni e tecniche agricole, della biodiversità e del rispetto degli ecosistemi.
Per queste ragioni essa necessita di particolari forme di sostegno, incentivo e protezione. A partire da una nozione legislativa che la descriva e la inquadri dal punto di vista giuridico.
Senza alcun trionfalismo mi sembra doveroso rimarcare questa l’occasione una volta di più, vista le poche volte che il tema dell’agricoltura campana entra in quest’aula per essere regolamentato e in qualche modo protetto.
Proprio in questo senso colgo l’occasione per esprimere il mio rammarico per l’occasione mancata che abbiamo avuto in questi 5 anni per dare una svolta alla nostra agricoltura, alla luce dei risultati che questa giunta ha prodotto al momento di mettere in pratica importanti normative di settore.
Faccio riferimento a misure come:
– Banche delle terre
– Agricoltura di precisione
– Filiera agricola trasparente
Tutti testi bellissimi e condivisibili ma che non hanno prodotto alcun effetto sulla vita e le attività dei nostri agricoltori a causa della mancata applicazione dei testi stessi.
Bene quindi il riconoscimento per le piccole produzioni agricole, ma a condizione che il lavoro che facciamo e per il quale siamo lautamente pagati in questo consiglio non venga vanificato da una Giunta quantomeno ‘distratta’ sui più importanti temi agricoli.