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Fonderie Pisano a Buccino. La voce del territorio in commissione aree interne

La scelta di delocalizzare le Fonderie Pisano e la nascita dell’impianto di compostaggio Buoneco nel territorio di Buccino, non può non essere assunta senza che prima non vi sia stata una fase di ascolto delle tante realtà che rappresentano il territorio. Per questo, dopo averne recepito le rispettive istanze, questo pomeriggio ho voluto convocare in audizione nella Commissione speciale Aree Interne, l’associazione Associazione Radici composta da ben 400 imprenditori agricoli i Sindaci dei comuni limitrofi, i comitati locali e tutti i gruppi di interesse, così da avere un quadro completo delle possibili criticità e dei disagi che i nuovi insediamenti potrebbero comportare. Con tutti condividiamo le preoccupazioni relative alla presenza di un’industria pesante in un territorio a fortissima vocazione naturalistica. L’area industriale del comune di Buccino non è idonea a ospitare insediamenti invasivi, ad alto impatto ambientale, incompatibili con le attività produttive e artigianali di natura agro-alimentari che sono la vera, straordinaria vocazione del territorio. Sul territorio di Buccino, da censimento Istat 2010, risultavano presenti 1.265 aziende agricole a fronte di 5mila abitanti con una media di 2,5 aziende agricole ogni 10 abitanti. Riguardo all’area è in corso di riconoscimento l’adesione alla Strategia Nazionale Aree Interne che, come previsto dall’accordo di partenariato con l’Unione Europea, promuove il “capitale territoriale” inutilizzato presente in questi territori, ovvero il capitale naturale, culturale e cognitivo, l’energia sociale della popolazione locale e dei potenziali residenti, e il valore dei sistemi produttivi agricoli, turistici e manifatturieri. La questione merita una profonda riflessione da parte di tutti i soggetti istituzionali che hanno partecipato alla filiera delle autorizzazioni e delle concessioni: li invito a rivedere le scelte effettuate in passato, li esorto a visitare i luoghi di cui, oggi, sono stato ospite, per comprendere, fino in fondo, il legame di sangue che esiste tra ambiente ed economia rurale e agroalimentare. Non possono esistere cittadini di A e di serie B, soprattutto se si tratta di cittadini di aree interne che già vivono sulla propria pelle i disagi connessi a un’oggettiva carenza di servizi di ogni genere. Insieme con i miei colleghi Tommaso Pellegrino, Attilio Pierro, Nunzio Carpentieri e Andrea Volpe siamo al fianco dell’associazione Radici e chiediamo alla Giunta regionale di intervenire per preservare la vocazione agroalimentare dell’area. Mi preme ringraziare i miei colleghi Consiglieri regionali in Basilicata Carmela Carlucci e @Gianni Leggieri – Consigliere Regionale Movimento 5 Stelle Basilicata per il loro supporto.