Spostare le Fonderie Pisano a Buccino equivale a compromettere per sempre un’area a elevata vocazione rurale e a decretare il fallimento di un’intera filiera produttiva che vanta tradizioni decennali. Un colpo durissimo per ben 400 imprenditori agricoli, dei quali vogliamo raccogliere il grido d’allarme e farcene portavoce. Parliamo di un territorio caratterizzato da una natura vergine e da un’agricoltura di nicchia con marchi certificati o bio. Luoghi incontaminati non possono ospitare lo stabilimento delle Fonderie Pisano, per non parlare dell’insediamento dell’impianto di compostaggio Buoneco. La realizzazione di un’industria pesante, potenzialmente in grado di condizionare il carico ambientale di un’area a forte valenza naturalistica e completamente avulsa da una qualunque filiera locale, non è coerente con i principi di tutela ambientale e con le prescrizioni di sviluppo economico previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne. Nei prossimi giorni convocherò una apposita commissione, affinché non si consumi l’ennesimo scempio ai danni di una comunità che, grazie anche alla Strategia Nazionale Aree Interne (Snai), può aspirare a uno sviluppo e a un futuro ben diversi.
