Il piano turistico triennale appena varato dal governo tramite ENIT ha come temi centrali sostenibilità, accessibilità, innovazione. Il piano turistico appena varato dalla Regione Campania, nonostante dichiari nelle premesse di rifarsi a quel documento, di questi temi non ha traccia. Dal nostro ruolo di opposizione cerchiamo di adempiere a queste mancanze politiche e tecniche introducendo un emendamento che lega la valutazione delle strutture recettive non solo alla completezza dei servizi ma anche alla loro sostenibilità ambientale e all’inserimento paesaggistico. La vacanza sostenibile oggi è praticata dal 20% degli italiani, con previsioni di incremento dei flussi per i prossimi anni, fino al 63%. Questa fascia di turistisi si rivolge a operatori del settore, con particolare attenzione ad albergatori e ristoratori di fascia alta. Un terzo dei viaggiatori europei, inoltre, pianifica le proprie scelte di viaggio in base a parametri legati alle scelte green e alla eco-sostenibilità. Secondo TripAdvisor, un terzo dei viaggiatori europei pianifica le proprie scelte di viaggio in base a parametri legati alle scelte green e alla eco-sostenibilità, più di un quarto (26 per cento) dei viaggiatori europei, nell’ultimo anno, ha scelto il proprio viaggio in base a questi parametri, mentre un terzo (33 per cento) ne terrà conto per viaggiare nei prossimi 12 mesi. Questi dati ci dicono che il turismo sostenibile può essere una leva economica notevole vista l’evoluzione del settore, oltre che un imperativo civico per tutti gli amministratori pubblici, ma non campani evidentemente.
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