La denuncia del consigliere regionale del Movimento 5 stelle: “Ci troviamo davanti ad una
sanità non adeguata, rispetto a quella garantita nelle aree interne di altre regioni”
Riflettori puntati sull’ospedale di Roccadaspide. Il Presidente della
commissione Aree Interne Michele Cammarano ha inviato una nota urgente al Direttore
Generale Asl di Salerno, alla Conferenza dei Sindaci DS 69 e al Direttore Sanitario P.O. di
Roccadaspide dopo le sollecitazioni del Sindacato Nursind.
Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle denuncia “assistenza a rischio e gravi
conseguenze per i pazienti” e chiede di adeguare l’organico e riaprire i reparti al fine di
salvare il nosocomio.
“Solo cinque anni fa l’ospedale di Roccadaspide, dopo tante battaglie condotte in prima
persona con l’aiuto dell’amministrazione comunale, dei cittadini e dei lavoratori, veniva
dichiarato salvo dopo il paventato rischio chiusura e declassamento della struttura.
Tuttavia ad oggi si è tornati in un clima di forte incertezza. L’assenza prolungata per
covid di uno dei due ortopedici e il recente trasferimento di un medico dell’unità di
lungodegenza-riabilitazione ha messo a serio rischio entrambi i reparti. Registriamo
inoltre anche un forte ridimensionamento del personale infermieristico”, si legge nella
nota del Presidente della commissione speciale Aree Interne Michele Cammarano.
“Le conseguenze per i pazienti sono terribili, soprattutto per quelli cronici che vedono
interrotta la loro continuità assistenziale, ma anche per i medici attualmente in servizio,
che non riescono ad assicurare la funzionalità dei reparti, con tutte le conseguenze
negative che ne discendono in termini di risposta sanitaria ed assistenziale. Ci troviamo
davanti ad una sanità non adeguata, rispetto a quella garantita nelle aree interne di altre
regioni. Ho chiesto un incontro con il direttore generale dell’Asl di Salerno – conclude
Cammarano – finalizzato all’attivazione di ogni utile azione per la salvaguardia delle
prestazioni sanitarie che il P.O. di Roccadaspide deve al più presto nuovamente garantire
per tutte le comunità delle aree interne per le quali rappresenta un fondamentale presidio
sanitario”.