Prescrizioni ‘epatite-c’. Aree interne dimenticate

Quasi la metà del territorio campano non ha agevole accesso ai centri di prescrizione per i nuovi e più efficaci farmaci per la cura dell’epatite C.

Da quanto l’AIFA (agenzia italiana del farmaco) ha esteso i criteri di rimborsabilità dei trattamenti, rendendo di fatto le cure accessibili a tutti i pazienti la maggior parte delle regioni ha incrementato il numero dei centri di prescrizione e quindi l’accesso alle cure medesime. La Regione Campania no, anzi. Ad oggi sono 53 centri in meno rispetto a quelli attivati per i farmaci di prima generazione.

Se vediamo in particolare la distribuzione territoriale poi, rileviamo che quasi la metà della regione è completamente sprovvista di accesso a queste cure che, nella maggior parte dei casi, sono in grado di debellare la malattia.

In tutta la provincia sud di Salerno c’è solo il centro afferente all’ospedale di Vallo della Lucania. Di lì in poi il primo è a Salerno con immense aree completamente scoperte come la piana del Sele, il Cilento interno o il Vallo di Diano.

Mappa centri prescrizione Campania

A questo proposito abbiamo presentato un’interrogazione alla giunta regionale per verificare i criteri di assegnazione delle abilitazioni e se non fosse caso di introdurre elementi territoriali ancora più stringenti per non emarginare intere fette di popolazione.

Ricordiamo che l’ambizione di eradicare completamente la malattia passa attraverso una copertura efficace dei trattamenti quando ad oggi si stima ancora che in tutta Italia ci siano almeno altri 200.000 infetti da epatite C ignari della propria condizione.

Dobbiamo fare in modo anche attraverso le politiche sanitarie che le nostre aree interne non vengano emarginalizzate ulteriormente mettendo a repentaglio il già precario diritto alla salute.