Stop alle industrie pesanti in aree di pregio naturalistico e culturale

In qualità di Presidente della Commissione Aree Interne, ho partecipato alla riunione indetta dall’ Associazione Radici nel Comune di Auletta. Una realtà associativa che riunisce ben 400 imprenditori agricoli, molti dei quali certificati “contadini custodi” a presidio della biodiversità e a tutela delle produzioni autoctone. Insieme a me hanno partecipato all’incontro anche i colleghi consiglieri Tommaso Pellegrino e Nunzio Carpentieri. Mi sono confrontato con il Presidente di Radici Carmine Cocozza e con i membri del direttivo, che si battono contro l’insediamento, in questi luoghi incontaminati, delle fonderie Pisano e l’insediamento dell’impianto di compostaggio Buoneco. La mia posizione sul tema in questione è stata sempre chiara e netta, avendo spesso raccolto in prima persona la disperazione dei cittadini interessati. La realizzazione di un’industria pesante, potenzialmente in grado di condizionare il carico ambientale di un’area insediativa a forte valenza naturalistica e completamente avulsa da una qualunque filiera locale, non è coerente con i principi di tutela ambientale e con le prescrizioni di sviluppo economico endogeno e sostenibile previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne. Ho raccolto il grido d’allarme degli agricoltori e la prossima settimana convocherò una apposita commissione affinché non si consumi l’ennesimo scempio ai danni di una comunità che, grazie anche alla Strategia Nazionale Aree Interne (Snai), può aspirare a uno sviluppo e a un futuro ben diversi. Sono e sarò al fianco di persone e imprenditori come questi, che ci ricordano quanto le battaglie prima ancora di vincerle, bisogna avere il coraggio di combatterle. Dobbiamo attuare il principio descritto da Papa Francesco come ‘ecologia integrale, dove tutto è interconnesso. Dobbiamo lavorare tutti insieme.