Jindal ha dato prova oggi di aver comprato uno stabilimento a scatola chiusa senza averlo mai visitato e senza conoscerne le enormi potenzialità. Non conoscono nulla dell’area zes di Battipaglia, non conoscono nulla del contratto di programma regionale e non hanno mai conosciuto un solo lavoratore.
Oggi qui a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico Economico i nuovi proprietari indiani hanno nei toni prefigurato una chiusura degli impianti senza alcuna cognizione di causa. L’essersi presentati al ministero senza un piano industriale e senza una risposta offende le decine di lavoratori presenti con noi qui oggi.
Con Anna Bilotti, Nicola Acunzo e Cosimo Adelizzi ci aspettiamo già venerdì una risposta definitiva sul destino di Battipaglia e una presa di posizione finalmente responsabile da un punto di vista industriale. Non molliamo.