Questo pomeriggio in Consiglio regionale, con i colleghi Attilio Pierro e Tommaso Pellegrino, abbiamo approvato la proposta di legge del collega Corrado Matera, da indirizzare alla Camera per chiedere il ripristino del tribunale di Sala Consilina. Mi preme sottolineare che il 26 ottobre abbiamo approvato all’unanimità la mozione del collega Tommaso Pellegrino proprio nella stessa direzione. Ben sapendo che stiamo parlando di competenze nazionali non possiamo restare inerti di fronte a clamorose anomalìe che rischiano di penalizzare oltremodo il nostro territorio e la sua popolazione.
Il territorio del Vallo di Diano è l’unico caso in Italia ad avere il tribunale trasferito in un’altra regione, unico caso in Italia in cui un tribunale più grande afferisce ad un tribunale più piccolo, quello di Lagonegro. La chiusura del tribunale ha creato notevoli criticità a professionisti e cittadini costretti a spostarsi in un’altra regione sia per esercitare il proprio lavoro sia per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Chiudere un presidio di legalità significa favorire gli appetiti mafiosi che tentano di appropriarsi di porzioni del territorio utilizzandole per attività illecite. L’inchiesta sullo sversamento abusivo di rifiuti nel Vallo di Diano ne è l’ultimo esempio.
E’ indispensabile che il tribunale di Sala Consilina riprenda le sue funzioni. La nuova geografia giudiziaria inaugurata nel 2012 infatti tagliava scriteriatamente sedi e presidi in ragione del contenimento dei costi, senza considerare che da quel giorno un cittadino campano sarebbe dovuto andare in un’altra regione per incontrare un giudice o assistere ad un procedimento.
Sappiamo che è un problema questo diffuso su tutto il territorio nazionale risolvibile unicamente con un intervento legislativo radicale e definitivo che spetta in primo luogo al Parlamento.
Ricordo a questo proposito il lavoro contenuto nelle proposte di legge dei parlamentari Campani, la senatrice Felicia Gaudiano e la deputata Anna Bilotti, per rivedere i criteri di riorganizzazione dei servizi giudiziari territoriali in favore delle aree più disagiate e territorialmente complesse.